I panni sporchi NON si lavano in casa! Raccontiamo la depressione post-partum
"Le madri muoiono perché non si trovano piú: perché quel mamma è un’identità cosí pervasiva e definitiva da annullare tutto quello che sei stata e da farti pensare che non ci sia via d’uscita."
Il virgolettato qui sopra è tratto dal capitolo “Madri innaturali e madri sbagliate” del mio saggio-memoir Libere. Di scegliere se e come avere figli (Einaudi, 2024), e ci introduce al tema. Ogni anno dal 2016, infatti, il primo mercoledì di maggio si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale Materna, tema delicato e doloroso che - chi mi segue lo sa - mi riguarda da vicino.
Chiariamo subito il perché del titolo, con un’avvertenza - forse a questo punto non necessaria, ma mai superflua -: di seguito si parla di depressione e suicidio.
Perché non dobbiamo lavarci i panni sporchi in casa
Le parole delle donne che raccontano la depressione postpartum sono preziose: nasconderle significherebbe negare se stesse. Tacere e lavarci i panni sporchi in casa, come ci hanno insegnato, non salva nessuna. Quante donne avrebbero potuto salvarsi, se non avessimo fatto finta di nulla? Quale patrimonio umano e femminile è andato perso? Quanti bambini sono stati condanna- ti a un’assenza che poteva essere presenza gioiosa e consapevole? Le madri muoiono perché non si trovano piú: perché quel mamma è un’identità cosí pervasiva e definitiva – a casa, in società, nei reparti di maternità e negli ambulatori – da annullare tutto quello che sei stata e da farti pensare che non ci sia via d’uscita. In tante ci siamo trovate a pensare cosí non farò male a questo bambino che non ha colpa, ma che non riesco a sentire figlio; senza neppure renderci conto che il pensiero del sacrificio è una forma di protezione non necessaria, in una società che metta al centro l’essere umano.
Rispondo al quesito riprendendo uno stralcio più ampio del mio libro, che si trova nel paragrafo La madre ambivalente e la madre morta. E aggiungo di seguito alcuni dati (OMS, SIP e ISS*):
Circa l’85% delle neo-mamme*, dopo il parto, sperimenta una forma leggera di depressione ansiosa conosciuta come maternity blues. Sì, l’85%: più di 8 su 10!
E allora facciamo un gioco: conta 10 madri che conosci!
Conta anche te stessa se, come me, sei madre!
Quasi tutte ci siamo passate, ce ne rendiamo conto?
Ma non finisce qui.
1 neo-mamma su 5 - cioè 2 ogni 10 - può sviluppare una condizione più grave,
che va sotto il nome di depressione post partum.
Rifacciamo la conta: siamo in 10 madri, è successo a due di noi!
Io sono una delle due.
Ed è importante che io lo dica! Per il motivo che ho scritto sopra, perché nonostante i numeri, l’enorme patrimonio umano che va perso negli abissi della depressione, e le storie di figli orfani e figlie orfane di madri serene, non esiste un protocollo nei reparti adibiti alla salute riproduttiva.
Va da sé che salvarsi è questione di fortuna e, ancora e sempre, di cultura, consapevolezza e di privilegio, economico prima di tutto!
Un piccolo regalo: ché queste mie parole possano esserti amiche
Quando riceverai questa mail probabilmente starò tenendo (o avrò già tenuto) un incontro a Milano dedicato appunto alla Salute Mentale Materna insieme alla Dottoressa Psicoterapeuta Alessandra Bramante e la Società Marcé Italiana per la Salute Mentale Perinatale. Ce ne saranno altri con altre professioniste, in questa settimana, che trovi qui.
Ma per tendere una mano a più persone possibili, ho scelto di fare una cosa simile a quanto fatto il 16 gennaio, quando è uscito Libere e avevo riservato alle lettrici e ai lettori di Rompere le Uova questo regalo.
Quelle che seguono è il paragrafo di cui ti ho parlato sopra. Se hai già letto il libro, conosci già queste parole, ma magari puoi condividerle con una persona che ti è vicina e potrebbe averne bisogno! Ricordi la conta di prima? 8 su 10! Se invece sono parole nuove, spero possano esserti amiche, mano tesa, cura e lotta insieme.
Ho aggiunto anche Salviamo le mamme (e i loro figli): e un paragrafo molto personale, ma del resto ho appena detto che i panni sporchi non si lavano in casa, perché sono sempre panni sporchi del sangue delle donne: nasconderli non salva nessuna.
Ti chiedo solo un favore: abbine cura.
Libere. Di scegliere se e come avere figli (Einaudi) è in tutte le librerie e negli store online.
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Libere tour! Ci vediamo in giro?
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Sempre perché non so promuovere me stessa, ovviamente ho già fatto un sacco di date in giro per l’Italia con persone meravigliose senza dirti nulla. Ma almeno ecco qui il calendario delle prossime date di aprile e maggio (in aggiornamento). Se pensi di venire, avvisami o fatti riconoscere, se ti va. In ogni caso, grazie.
Aprile
29 aprile | Milano
Spazio 12 p.zle Bacone
h. 17.30
con Società Marcé Italiana
Maggio
4 maggio | Brescia
Porto delle Culture
h. 17.30
con Nadia Busato
Brescia si legge5 maggio | Milano
Stecca 3.0 Via Gaetano de Castillia, 26
h. 16.30
con Giulio Cavalli, Alice Siracusano, Cristian Micheletti e Anna Acquistapace
Ensemble Festival
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7 maggio | Imola
Centro Antiviolenza PerLeDonne ODV
h. 18
con Maria Elena Tripaldi18 maggio | Milano
Base Milano
h. 15.30
con Michela Andreozzi, Melanie Ayivi, Alessia Novile
WeWorld Festival25 maggio | Ravenna
Scrittura Festival27 maggio | Milano
Ass. ChiamaMilano
h. 20.30
con Silvia Puelli e Jessica Sinigaglia
Liberamente Milano
Giugno
14-16 giugno | Napoli
Centro Congressi della Stazione Marittima
h. da definire
NapoliCittàLibro -Salone del Libro e dell’Editoria
Luglio
9 luglio | San Miniato (Pisa)
Centro Storico
h. 21.30
con Stefano Colli, direttore artistico
Filo d'identità - incontri, storie, corpi
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Ilaria Maria Dondi